La figura e l'opera letteraria dell'abate Giambattista Roberti (1719-1786) hanno conosciuto chiara fama nel panorama culturale e letterario italiano del Settecento e primo Ottocento, oblio e silenzio nei due secoli successivi. Gesuita, legato a grandi intellettuali e scrittori del nostro Settecento, il Roberti visse con viva sofferenza la soppressione della Compagnia di Gesù; profondo conoscitore della proposta illuminista, seppe discuterla e contrastarla con intelligenza, impegno e fermezza. Egli lesse con lucidità la crisi politica, religiosa, intellettuale e letteraria del suo tempo e cercò di proporre nelle sue opere un modello nuovo di umanità e società, fondato sulla carità cristiana e la ragione propria di ogni uomo. Il presente volume intende favorire la riscoperta dello scrittore bassanese attraverso il suo epistolario e suoi scritti, ripercorrendone l'esperienza biografica segnata dal costante impegno umano, intellettuale, religioso, e quella di scrittore felice e prolifico, che seppe spaziare dalle operette poetiche alle orazioni celebrative, dal teatro morale agli scritti apologetici, dalle opere esegetiche ai trattati.

Volume 103